Tecniche e storia

Questo tipo di decorazione si ottiene partendo dall’oggetto bianco invetriato sul quale si disegna un soggetto con una matita particolare. Il disegno viene successivamente ripassato con un pennino intinto di un colore neutro e, cosi delineato, viene messo in cottura per fissare il colore. Si passa poi alla decorazione vera e propria con il pennello o con la tecnica della tamponatura. La decorazione viene eseguita più volte per ottenere le giuste sfumature o la tonalità intensa di uno sfondo, fissando il colore ogni volta con una cottura. I colori usati, infatti, hanno tonalità leggere e devono essere ripassati a ogni cottura. Per ultimo si decora con l’oro zecchino reso chimicamente liquido, con varie tecniche.

La porcellana ed il Veneto

Di grande pregio e di enorme valore, conosciuta anche come l’oro bianco, la porcellana presente in Europa fino a prima del 1708, anno della scoperta della formula ad opera dell’alchimista Johann F. Bottger, proveniva principalmente dalla Cina. Il Veneto con le sue manifatture del 700 ha un posto preminente nella storia della porcellana. Infatti la prima manifattura in Italia, sorta a Venezia (terza in Europa dopo Meissen e Vienna) era quella di Vezzi (1720). Di rilievo, per la bellezza dei pezzi prodotti, esposti nei principali musei del mondo, sono anche le altre due manifatture veneziane del 700, quella dei coniugi Hevelcke e quella dei fratelli Cozzi. Antagonista di quest’ultima, e altrettanto importante, è la manifattura di Le Nove (Antonibon 1762, Parolin 1781). Va inoltre menzionata anche la travagliata manifattura di Este (Brunello 1762, Varion 1778, Franchini 1780). A ricordo di queste grandi manifatture Paola Cristina, nel suo laboratorio, ha voluto tenere viva la tradizione rispettando i sistemi di decorazione della porcellana del 700.